<body><script type="text/javascript"> function setAttributeOnload(object, attribute, val) { if(window.addEventListener) { window.addEventListener('load', function(){ object[attribute] = val; }, false); } else { window.attachEvent('onload', function(){ object[attribute] = val; }); } } </script> <div id="navbar-iframe-container"></div> <script type="text/javascript" src="https://apis.google.com/js/platform.js"></script> <script type="text/javascript"> gapi.load("gapi.iframes:gapi.iframes.style.bubble", function() { if (gapi.iframes && gapi.iframes.getContext) { gapi.iframes.getContext().openChild({ url: 'https://www.blogger.com/navbar.g?targetBlogID\x3d29385195\x26blogName\x3dRoma+Erasmus\x26publishMode\x3dPUBLISH_MODE_BLOGSPOT\x26navbarType\x3dSILVER\x26layoutType\x3dCLASSIC\x26searchRoot\x3dhttps://romaerasmus.blogspot.com/search\x26blogLocale\x3dit_IT\x26v\x3d2\x26homepageUrl\x3dhttp://romaerasmus.blogspot.com/\x26vt\x3d-3748580927682927555', where: document.getElementById("navbar-iframe-container"), id: "navbar-iframe" }); } }); </script>

Un fumetto tutto in una notte a Romics

sabato, ottobre 07, 2006

E così, dopo aver invaso il grande schermo coi suoi eroi e le sue atmosfere, il fumetto approda all'università. Meglio: è l'università a entrare nel mondo del fumetto. Per studiarne i linguaggi, la portata comunicativa, le contaminazioni con il cinema e la letteratura e cercare di svelare il misterioso fascino della banda disegnata, che attraversa indenne generazioni di lettori.

In che modo? Varcando la soglia d'ingresso della Fiera di Roma, che in questi giorni ospita la sesta edizione di Romics, rassegna internazionale del fumetto e dell'animazione. E' qui che accademici degli atenei di Roma, Lecce e Milano, insieme a studiosi, disegnatori, esperti e professionisti del settore danno vita all' "Università del fumetto": qualcosa di più di un seminario, con lezioni, convegni, proiezioni, tavole rotonde e incontri con autori del calibro di Silver (il papà di Lupo Alberto), Sergio Toppi, Mauro Boselli, il maestro giapponese Satoshi Kon (tutti premiati con il Romics d'oro 2006). E, naturalmente, la possibilità di accumulare crediti formativi riconosciuti dalle facoltà di Scienze della Comunicazione e Scienze Umanistiche de "La Sapienza".

Gli studenti, neanche a dirlo, accorrono a frotte: non solo per parlare con competenza di un universo che ha permeato di simboli e personaggi l'immaginario collettivo, ma anche perché si tratta di una delle poche occasioni per incontrare, giorno dopo giorno, i protagonisti della banda disegnata, dialogare a tu per tu, fare domande, carpirne i segreti, esplorarne i percorsi creativi. Quest'anno, in occasione della Festa del Cinema di Roma, l'accademia si è soffermata sull'esclusivo rapporto tra i comics e il cinema, attraverso l'analisi di storia, tecniche e linguaggi della nona e della settima arte.

"Oggi si parla spesso della riscoperta dei comics da parte di Hollywood" dice Gianluca Aicardi, giovane studioso e autore, tra gli altri, di 'SinCinema' (ed. Tunuè), saggio-retrospettiva sulle creature e le creazioni di Frank Miller. "Ma la relazione tra cinema e fumetto va oltre le questioni di soggetti e sceneggiature e comincia dalla composizione di una storia o dalla struttura visiva di una vignetta". L'esempio di Miller è calzante: "Il dinamismo visivo e l'articolazione del flusso narrativo di opere come Sin City rendono il fumetto 'cinematograficò già di per sé. E tradurlo in un lungometraggio diventa molto più semplice", conclude Aicardi.

Dalla teoria si passa poi alla pratica attraverso lezioni più coinvolgenti e 'collaborative' a cura di disegnatori e insegnanti delle Scuole di Fumetto di Roma. "Non importa se gli studenti hanno con sè materiale estremamente semplice come un foglio e una matita", chiarisce Daniele Bonomo, illustratore della Scuola Internazionale di Comics, "l'obiettivo è far capire loro come nasce un fumetto, come si sviluppa un'idea, come si imposta graficamente una tavola".

Non solo: "Bisogna spiegare al grande pubblico che fumetto non è sinonimo di intrattenimento per bambini, come generalmente si pensa", prosegue Bonomo. "E' invece un linguaggio universale, che utilizziamo quotidianamente senza neanche farci caso: lo ritroviamo sui libretti delle istruzioni o sui manuali, e in poche strisce riesce perfino a spiegarci come evacuare da un aereo". Uno strumento estremamente malleabile, capace sempre di raccontare con chiarezza, di avvincere con il ritmo e la suspence, di rendere più 'digeribili' temi e storie difficili da affrontare.

Per dimostrarlo bastano 24 ore: tra il 7 e l'8 ottobre, infatti, le più grandi firme italiane della banda disegnata si sfideranno in una gara tutta speciale, il "24 Hour Comic Day", ossia la realizzazione di una storia di 24 pagine da ideare, sviluppare e illustrare nell'arco di una giornata, senza alcuna preparazione preliminare. La competizione - una sorta di 'Notte bianca del fumetto', per la prima volta in Italia - avverrà contemporaneamente in 91 città di 16 Paesi, dagli Stati Uniti al Giappone, dall'Australia al Canada, dal Portogallo all'Indonesia. Alla fine, forse, il fumetto non avrà più segreti.

Federica Forte
via: www.repubblica.it

technorati tags:
posted by qualcuna, 10:12 AM

0 Comments:

Add a comment